Intanto le emergenze. E per quella che affligge il settore civile, gli uffici di Orlando hanno già pronta una bozza di testo da portare in uno dei prossimi Consigli dei ministri per «favorire la composizione dei conflitti in via stragiudiziale e per deflazionare il contenzioso». Tradotto in altri termini: le cause pendenti che ingolfano i tribunali verranno risolte con procedure alternative o trasferite in una sede arbitrale. Vi rientrano le separazioni e i divorzi (ma non il lavoro, la previdenza e l’assistenza).
L’Italia intende così rifarsi al modello francese di «procedura di negoziazione assistita da un avvocato». La previsione - spiega Orlando - è che «l’accordo dei coniugi assistiti dagli avvocati superi la necessità dell’intervento giurisdizionale, tranne nei casi di figli minori o portatori di grave handicap». Recentemente la Commissione giustizia della Camera ha approvato un testo bipartisan sul divorzio breve (un anno dalla separazione consensuale contro i tre attualmente previsti per legge), ma il provvedimento di Orlando introduce l’ulteriore novità dell’accordo senza mettere piede in tribunale.