Studio Legale Associato Carugno & Cimarelli
  • Home
  • Chi siamo
  • Cosa facciamo
  • Dove siamo
  • Contattaci
  • News
  • Galleria
  • Link Utili

INCOSTITUZIONALITA' PORCELLUM. LE MOTIVAZIONI.

14/1/2014

0 Commenti

 
Immagine
Sono state depositate in cancelleria le motivazioni della sentenza con cui i giudici della Consulta, lo scorso 4 dicembre, hanno stabilito l'incostituzionalità della legge elettorale meglio nota come "Porcellum". Dalla sentenza un proporzionale già applicabile con una preferenza.
Se il Parlamento non si muoverà a breve, l'effetto della sentenza non sarà la reviviscenza del Matterellum come molti speravano bensì un sistema simile a quello in vigore nella Prima repubblica, fino alle elezioni del 1992: un proporzionale con la possibilità di esprimere una preferenza.
La legge elettorale che rimane in vigore consiste in «un sistema proporzionale depurato del premio di maggioranza» evidenzia la Corte Costituzionale per la quale «non rientra tra i compiti di questa Corte valutare l'opportunità e/o l'efficacia di tale meccanismo, spettando ad essa solo di verificare la conformità alla Costituzione delle specifiche norme censurate e la possibilità immediata di procedere ad elezioni con la restante normativa». Per quanto riguarda la possibilità per l'elettore di esprimere un voto di preferenza, «eventuali apparenti inconvenienti, che comunque non incidono sull'operatività del sistema elettorale», scrive la Corte, «possono essere risolti mediante l'impiego degli ordinari criteri d'interpretazione» e «mediante interventi normativi secondari». Ossia semplici regolamenti.

In particolare, il premio di maggioranza previsto dal Porcellum, spiegano oggi i giudici della Consulta nelle motivazioni della sentenza, «è foriero di una eccessiva sovra-rappresentazione» e può produrre «una distorsione», perchè non impone il raggiungimento di una soglia minima di voti alla lista». Non solo. La norma «non è proporzionata» rispetto all'obiettivo perseguito, quale è quello della stabilità del governo del Paese e dell'efficienza dei processi decisionali.

L'incostituzinalità del Porcellum non significa per la Corte decadenza del Parlamento.
«È evidente che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale» scrivono i giudici della Consulta. Le ultime elezioni svolte con il Porcellum costituiscono infatti «con ogni evidenza, un fatto concluso, posto che il processo di composizione delle Camere si compie con la proclamazione degli eletti. Del pari, non sono riguardati gli atti che le Camere adotteranno prima che si svolgano nuove consultazioni elettorali».

0 Commenti



Lascia una risposta.

    Torna alle news

    Feed RSS

    Archives

    Ottobre 2019
    Gennaio 2018
    Maggio 2017
    Marzo 2017
    Novembre 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Gennaio 2014

    Categories

    Tutto
    Ambiente
    Amministrativo Scuola
    Avvocatura
    Banche
    Carceri Sistema
    Circolazione Stradale
    Codice Penale
    Consumatori Codice
    Contratti
    Diritti Civili
    Diritto Amministrativo
    Diritto Autore
    Eredità
    Fisco
    Giustizia Ministero
    Governo
    Lavoro Diritto
    Magistratura
    Matrimonio Separazioni Divorzio
    Penale - Fiscale
    Plagio Psicologico
    Privacy Riservatezza Oblio
    Processo Civile
    Processo Penale
    Responsabilita Civile
    Stampa Informazione Internet
    Turismo
    Urbanisitica Edilizia

Fornito da Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.